1. Definizione e classificazione del Coronavirus
Il termine “coronavirus” si riferisce a una famiglia di virus a RNA che possono infettare gli esseri umani e altri animali. Questi virus sono così chiamati per la corona che appare sulla loro superficie, visibile al microscopio elettronico, composta da proteine spike che sporgono dalla superficie virale.
I coronavirus possono causare una varietà di malattie, che vanno da infezioni respiratorie lievi come il raffreddore comune a malattie più gravi come la sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e la sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS).
La classificazione dei coronavirus è basata sulla loro struttura genomica e sulla loro relazione filogenetica. Attualmente, i coronavirus noti che possono infettare gli esseri umani sono: il SARS-CoV, il MERS-CoV e il SARS-CoV-2.
- SARS-CoV (Sindrome Respiratoria Acuta Grave Coronavirus): questo coronavirus è stato identificato per la prima volta nel 2002-2003 durante l’epidemia di SARS. Causa la sindrome respiratoria acuta grave (SARS), una malattia respiratoria grave che può portare a insufficienza respiratoria e morte
- MERS-CoV (Coronavirus della Sindrome Respiratoria del Medio Oriente): questo coronavirus è stato identificato per la prima volta nel 2012 e causa la sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS), una malattia respiratoria grave con una elevata mortalità, particolarmente diffusa nella penisola araba
- SARS-CoV-2 (Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2): questo coronavirus è stato identificato per la prima volta alla fine del 2019 come agente eziologico della malattia COVID-19. Il SARS-CoV-2 è un nuovo ceppo di coronavirus che non era mai stato identificato nell’uomo prima dell’epidemia di COVID-19.
2. Struttura del virus
Il virus SARS-CoV-2, noto comunemente come coronavirus, è il patogeno responsabile della malattia COVID-19 che ha generato una pandemia capace di mettere in pericolo e condizionare profondamente le nostre vite. Questo virus presenta una struttura complessa e distintiva che gioca un ruolo critico nel suo meccanismo di infezione e trasmissione.
Al centro della struttura del virus SARS-CoV-2 si trova il suo materiale genetico, che è costituito da un singolo filamento di RNA. Questo RNA contiene tutte le istruzioni genetiche necessarie per la replicazione del virus all’interno delle cellule ospiti. Avvolto attorno al materiale genetico c’è un complesso di proteine chiamato nucleocapside, che protegge e sostiene l’RNA virale.
All’esterno della capsula proteica, il virus è circondato da una membrana lipidica chiamata envelope. Questa membrana lipidica contiene le glicoproteine di superficie, conosciute anche come spike protein, che conferiscono al virus la sua caratteristica forma di corona quando osservato al microscopio. Le glicoproteine di superficie sono fondamentali per l’adesione del virus alle cellule ospiti e per l’ingresso del virus nella cellula.
La struttura del virus SARS-CoV-2 ha enzimi e proteine accessorie, che svolgono ruoli cruciali nella replicazione virale e nell’interazione con il sistema immunitario dell’ospite.
La comprensione dettagliata della struttura del virus SARS-CoV-2 è essenziale per lo sviluppo di terapie e vaccini efficaci contro la malattia COVID-19. Studi approfonditi sulla struttura virale hanno fornito informazioni cruciali per identificare bersagli terapeutici e sviluppare strategie per combattere l’infezione virale.
3. Meccanismo di trasmissione
Il coronavirus SARS-CoV-2 si trasmette principalmente da persona a persona attraverso particelle respiratorie che vengono emesse quando una persona infetta tossisce, starnutisce, parla o respira: in questo modo avvengono i contagi. Il meccanismo di trasmissione del virus coinvolge diversi fattori:
- Contatto diretto: la trasmissione può avvenire attraverso il contatto diretto con una persona infetta, ad esempio tramite strette di mano o abbracci, soprattutto se la persona ha toccato le mucose del viso con le mani contaminate dal virus
- Goccioline respiratorie: le particelle respiratorie contenenti il virus possono essere rilasciate nell’aria quando una persona infetta tossisce, starnutisce, parla o respira. Queste particelle possono essere inalate direttamente da persone vicine, entro un raggio di circa 2 metri dalla persona infetta
- Aerosol: le particelle più piccole, conosciute come aerosol, possono rimanere sospese nell’aria per periodi più lunghi e possono essere trasportate per distanze maggiori, aumentando il rischio di infezione in ambienti chiusi o poco ventilati
- Contatto indiretto: la trasmissione può anche avvenire attraverso il contatto indiretto con superfici o oggetti contaminati dal virus, se una persona tocca una superficie contaminata e successivamente si tocca il viso, in particolare gli occhi, il naso o la bocca
- Trasmissione pre-sintomatica e asintomatica: le persone infette possono trasmettere il virus anche prima di sviluppare sintomi (trasmissione pre-sintomatica) o senza mai sviluppare sintomi (trasmissione asintomatica).
4. Patogenesi e sintomi
L’infezione inizia tipicamente nelle vie respiratorie superiori, con il virus che infetta le cellule delle vie aeree e della mucosa nasofaringea. Ciò può causare sintomi comuni del raffreddore, come mal di gola, tosse secca, congestione nasale e febbre.
Nei casi più gravi il virus può progredire verso i polmoni, causando una polmonite virale o una sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS). Questa progressione può portare a sintomi più gravi come dispnea (difficoltà respiratoria), dolore toracico e saturazione dell’ossigeno ridotta.
La risposta infiammatoria del sistema immunitario all’infezione virale può causare un’infiammazione sistemica e un eccesso di citochine, noto come “tempesta di citochine”. Questo processo può danneggiare i tessuti e gli organi vitali, contribuendo a complicazioni gravi come insufficienza multiorgano e coagulopatia.
Oltre ai polmoni, il virus può coinvolgere altri organi e sistemi nel corpo, come il cuore, i reni, il sistema nervoso centrale e il tratto gastrointestinale. Ciò può causare una varietà di sintomi extra-respiratori, tra cui perdita del gusto e dell’olfatto, disturbi gastrointestinali, anomalie cardiache e neurologiche.
Secondo le ultime notizie in Italia, alcune persone possono sperimentare sintomi a lungo termine dopo aver contratto COVID-19, noti come “COVID-19 long-haulers” o “long COVID”. Questi sintomi risultano essere: affaticamento persistente, nebbia mentale, difficoltà respiratorie, dolori muscolari e articolari e altri sintomi che persistono per settimane o mesi dopo la guarigione dalla malattia acuta.
5. Approcci di trattamento e prevenzione
Secondo gli ultimi aggiornamenti, per quanto riguarda il trattamento, oggi si adottano diverse strategie per affrontare sia i sintomi acuti che le complicazioni della malattia. Nel trattamento acuto, l’obiettivo principale è fornire un supporto sintomatico per alleviare i sintomi come la febbre, la tosse e il mal di gola. È consigliato semplicemente il riposo, l’idratazione e l’uso di farmaci per il controllo della febbre e dei dolori muscolari.
In casi più gravi, come quelli che coinvolgono una grave insufficienza respiratoria, possono essere necessarie terapie più avanzate come l’ossigenoterapia o la ventilazione meccanica. L’uso di farmaci antivirali come il remdesivir o corticosteroidi come il dexamethasone può essere considerato per ridurre la gravità della malattia e migliorare l’outcome clinico nei pazienti più gravi.
Parallelamente al trattamento, in Italia come in tutto il mondo la prevenzione riveste un ruolo fondamentale per evitare epidemie. Le misure di prevenzione non farmacologiche come l’uso delle mascherine, il distanziamento fisico e l’igiene delle mani sono cruciali per ridurre la trasmissione del virus. La vaccinazione è un altro pilastro chiave della prevenzione, poiché i vaccini approvati sono stati dimostrati sicuri ed efficaci nel prevenire la malattia grave e ridurre il rischio di trasmissione. Anche il tracciamento dei contatti e l’isolamento dei casi positivi sono strategie importanti per interrompere la catena di trasmissione del virus.
Può rivelarsi molto importante nella prevenzione dell’infezione anche un approccio innovativo, basato sull’adozione di strumenti di purificazione dell’aria negli ambienti interni che possono abbattere il rischio di trasmissione del virus.